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venerdì 1 giugno 2012

ANSA/ Trivellazioni:senatori Pd, salta limite 12 miglia offshore Misura in testo dl 'incentivi'; ipotesi contributo per ambiente

(ANSA) - ROMA, 1 GIU - Le trivelle tornano a far discutere.

Nel decreto incentivi, allo studio del Governo, e' contenuta una riduzione del limite per le perforazioni petrolifere offshore dalle attuali 12 a 5 miglia dalla costa. Stando a quanto riportano i senatori del Pd, Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera spinge per l'inserimento di questa norma che consetirebbe estrazioni ''praticamente sottocosta''.




La questione pero' e' tutt'altro che risolta. Infatti, c'e' da capire come il ministero dell'Ambiente reagira' a questa misura. In linea di principio, non dovrebbe digerire una soluzione di questo tipo, che in un certo senso rappresenterebbe un passo indietro (due anni fa si sposto' il limite). Ed inoltre il testo del decreto essendo in continuo divenire, puo' cambiare di ora in ora, lasciando spazio a modifiche su cui a via Cristoforo Colombo potrebbero gia' aver iniziato a lavorare. In ogni caso nulla e' escluso, anche perche' se il limite attuale di 12 miglia dovesse saltare, l'ipotesi su cui dovrebbero iniziare a ragionare i due dicasteri per raggiungere una ''mediazione'' e' quella di 'pagare' un contributo all'ambiente attraverso, e sottoforma, royalties.

I senatori del Pd avvertono che ''anche se estraessimo le 11 milioni di tonnellate di riserve petrolifere stimate nei fondali marini del nostro Paese, ai consumi attuali li esauriremmo in soli 55 giorni''. Nel decreto 'Incentivi e rilancio infrastrutture' - dicono Ferrante e Della Seta - ''che da qualche settimana e' in rampa di lancio sembra che il ministro Passera voglia un nuovo via libera alle trivellazioni petrolifere e gasiere selvagge nei mari italiani, praticamente sottocosta''. Il ministro Passera, aggiunge Ferrante, ''ha parlato di 20 mila fantomatici addetti per questo 'rinascimento petrolifero', ispirato dai dati di Assominiera, secondo il quale riportare il limite delle trivellazioni da 12 miglia a 5 miglia si tradurrebbe in entrate per lo Stato di 2 miliardi di euro l'anno''. Si tratta, rilevano, di ''un'operazione a uso e consumo delle multinazionali petrolifere, che provocherebbe un danno in termini di immagine e turismo enorme a tantissime localita' italiane, senza contare i rischi concreti per l'ambiente, alla base del dietrofront due anni fa del Governo Berlusconi dopo il disastro del Golfo del Messico''.

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