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venerdì 16 novembre 2012

Lasciare morire i malati di Sla?

La soluzione del problema potrebbe essere questa: lasciarli morire. Perché questo si rischia se il governo non interverrà, come aveva promesso, sulle richieste dei malati di Sclerosi laterale amiotrofica. Perché la maggioranza prima aveva approvato, in Commissione affari sociali, un impegno di 900 milioni di euro per tutte le esigenze sociali (quindi anche quelle riguardanti la Sla). Di fronte all’indignazione dell’opinione pubblica e della politica, il ministro Grilli aveva garantito che sarebbero stati trovati i fondi per le disabilità. Invece gli stanziamenti sono stati tagliati in sede di Bilancio, e da 900 si è scesi a 500, di cui 300 alle politiche sociali e 200 alla non autosufficienza. I malati avevano annunciato che dal 16 novembre avrebbero ripreso lo sciopero se le loro richieste non fossero state accolte. E così hanno fatto: stamattina hanno iniziato a mettere in atto sciopero della fame al 50 per cento, con un rischio che è facilmente intuibile sulle conseguenze.




Certo, si tratta di una protesta estrema, e come già scritto, drammatica, disperata. Secondo alcuni è anche ricattatoria, perché rinunciare ad alimentarsi per chi vive già in condizioni difficili, è una scelta dirompente, che scuote l’opinione pubblica e la coscienza di tutti. E’ una protesta che non lascia indifferenti. Ma ognuno ha le proprie armi – anche violente – per manifestare: c’è chi sfila pacificamente in corteo, chi fa sit -in, chi lancia sassi, chi fa lo sciopero della fame. Quello dei malati di Sla è un atto non violento, eppure molto forte, di grande impatto. La Fish, federazione italiana per il superamento dell’handicap, ha già lanciato un appello ai malati affinché lo sciopero finisca subito, e alla maggioranza di governo per finanziare con più soldi il Fondo per la non autosufficienza. Spero che l’appello venga raccolto prima possibile. Tra l’altro alcuni malati hanno già fatto sapere che – in aseenza di una risposta positiva alle loro richieste – il 21 novembre si presenteranno davanti al ministero dell’Economia senza ventilatore polmonare di scorta, il che significa che dopo 5-6 ore le batterie si scaricheranno: senza ausilio seguirà il soffocamento. Si vuole lasciare morire i malati di Sla?

Fonte: pepe.blogautore.repubblica.it

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