Se avesse vinto Mitt Romney per la Nasa sarebbero stati tempi duri. Già in campagna elettorale – come si legge sull’Huffington Post - il candidato repubblicano aveva manifestato la sua contrarietà ai finanziamenti eccessivi per i progetti spaziali. Per questo l’agenzia ha esultato per la rielezione di Barack Obama. E rilanciato in grande. Il progetto? Ritornare presto sulla Luna e stabilirvi un avamposto, svela The Indipendent. E dal suolo del satellite partire alla volta di un asteroide nel 2025. Senza abbandonare l’ipotesi Marte.
IL GRANDE RITORNO
– Il primo a mettere piede sul suolo lunare fu – complottismo a parte – l’americano Neil Armstrong, il comandante dell’Apollo 11, il 20 luglio 1969. In pieno clima da guerra fredda, per gli Stati Uniti fu un grande ritorno d’immagine: “Un piccolo passo per l’uomo, un balzo da gigante per l’umanità”, si disse. Parole rimaste nella storia, come la targa posta sul suolo lunare che recita: “We came in peace for all mankind” (“Siamo venuti in pace, per tutta l’umanità”). Da allora, però, nessuno è ritornato. Ma l’attesa potrebbe finire presto: è stato John Logsdon – in un’intervista con space.com – a svelare i piani futuri.
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BILANCI E SPESE- L’ex professore della George Washington University, ora in pensione, ha affermato che le spese non dovrebbero essere ingenti: ”Non stiamo parlando di progetti che comportano aumenti di bilancio significativi. Dobbiamo soltanto definire meglio quelli già avviati, come SLS (Space Launch System) e Orione (un razzo vettore di proporzioni eccezionali) prima di partire per la missione asteroide”. L’agenzia spaziale dovrebbe inserire l’obiettivo del ritorno sulla Luna tra le spese previste nella proposta di bilancio del 2013. Cioè, nel budget da 17,7 miliardi di dollari. Circa 11 miliardi di euro.
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E MARTE? – Ma non è questo l’unico obiettivo. L’avamposto sulla Luna e la successiva missione sull’asteroide sarebbero il passo decisivo per l’approdo su Marte. Un progetto a lungo sognato, ma rimasto negli anni ancora sulla carta. ”Abbiamo appena consegnato una relazione completa al Congresso che delinea i nostri prossimi obiettivi: la SLS andrà ben oltre l’orbita terrestre bassa, per esplorare l’ampio spazio intorno alla Terra-Luna, gli asteroidi vicini alla Terra, la Luna stessa, e, in definitiva, Marte”, ha dichiarato il vice capo della Nasa Lori Garver. Sulle date però resta ancora l’incertezza. I piani sono quelli di approdare sul pianeta intorno al 2030. Non bisogna dimenticare che al momento attuale la Nasa è impegnata con il rover Curiosity su Marte, oltre alla collaborazione con la società SpaceX con l’obiettivo di inviare rifornimenti alla Stazione Spaziale internazionale. Di sicuro resta comunque la soddisfazione dell’agenzia spaziale: grazie ad Obama i piani di sviluppo saranno confermati.
Fonte: Ilgiornalettismo.it
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