| Il riconoscimento facciale funziona utilizzando alcuni punti fissi del viso come per le impronte digitali e viene usato anche dall'Fbi (Foto web) |
Ma tutti questi passaggi non sono sempre scontati. E in molti casi gli utenti sono in balia degli automatismi del social network. PRIMAVERA ARABA - In tanti trovarono spaventoso che un applicazione fosse in grado di riconoscere i volti. Le critiche arrivarono anche da Eric Schmidt di Google che definì il tag suggestion «pericoloso». Soprattutto se usato dai regimi per contrastare gli oppositori. «La gente ha apprezzato il ruolo dei social network nelle rivolte della primavera araba ma c'è qualcosa di inquietante nella condivisione e nella raccolta di informazioni sulle persone», spiegò Schmidt al Guardian. Zuckerberg replicò sbuffando: «L'ansia da privacy non più un problema per molti». Ma si sbagliava. In Germania è stato fatto notare che Facebook stava creando grazie alla funzione un enorme database di immagini, cosa del tutto illegale nei Paesi dell'Unione Europe. Così da Facebook hanno cambiato idea e hanno deciso di seguire le indicazioni provenienti da Dublino. Il tutto nonostante l'acquisizione di immagini e di dati personali sia un aspetto molto importante per la crescita del valore del social network. Da tempo è in fatti in atto una lotta tra i colossi della Silicon Valley per l'acquisizioni di app di immagini, come dimostrano le recenti acquisizioni da parte di Facebook di Instagram e di Snapseed da parte di Google. COME SI DISATTIVA - In ogni caso gli utenti possono difendere da soli la loro privacy. Per disattivare il riconoscimento automatico delle foto su Facebook basta entrare nelle impostazioni della Privacy del proprio profilo, scegliere la sezione «suggerisci agli amici le foto in cui ci sono io» e cliccare su modifica. A quel punto basta selezionare no e premere Ok. Un po' complicato. Ma di sicuro utile per sfuggire al Grande Fratello.
Fonte: Corrieredellasera.it
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