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martedì 3 luglio 2012

Acta: il trattato anti-contraffazione al voto finale

Si attende una bocciatura, ma gli oppositori temono un "colpo di mano"
FEDERICO GUERRINI
Conto alla rovescia per l'approvazione o meno di Acta, il controverso trattato anti-contraffazione su cui dovrebbe pronunciarsi il Parlamento Europeo, nel primo pomeriggio di domani. La bocciatura è nell'aria, visto anche il parere sfavorevole  dato il mese scorso da ben quattro commissioni: Industria, Affari giuridici, Libertà civili, Commercio Internazionale (titolare del dossier).

Il trattato, di cui si discute fin dal 2009, non arriverebbe a “bilanciare i diritti sulla proprietà intellettuale, la libertà degli affari, la protezione dei dati personali e la libertà di ricevere o fornire informazioni – secondo quanto dichiarato dai membri delle commissioni”, e non assicurerebbe il pieno rispetto della privacy o la piena protezione di informazioni personali sensibili, oltre a trasformare i fornitori di connettività in controllori dei loro stessi utenti, ruolo che non hanno alcuna intenzione di esercitare.





Se questa è l'aria che tira, i membri delle associazioni come Open Rights Group o Edri, che fin dall'inizio si sono battute contro l'accordo – anche per le modalità poco trasparenti con cui è stato concertato – dovrebbero poter dormire sonni tranquilli, ma questo è vero solo a metà.

Permane, fra gli oppositori, il timore per un possibile colpo di mano dell'ultimo minuto; che si tratti, come ventilato da Rick Falkvinge del Partito Pirata di un rinvio della discussione in attesa di tempi più favorevoli, o delle pressioni da parte della Commissione, e in particolare del referente dell'accordo, il Commissario al Commercio Karel de Gucht per indurre i parlamentari più malleabili a votare a favore del documento.

De Gucht ha comunque già affermato  che, anche in caso di bocciatura, la Commissione proseguirà per la sua strada, prima chiedendo il parere della Corte di Giustizia per verificare la conformità o meno del trattato alle norme europee.

Se la Corte darà il via libera, l'intenzione del Commissario è quella di chiarire e delucidare meglio alcuni punti del trattato, in primis, la difficile relazione fra libertà di condivisione delle informazioni e protezione della proprietà intellettuale. Dopo di che, de Gucht vorrebbe sottoporre nuovamente il testo all'attenzione del Parlamento: a quello attualmente eletto, o anche in una successiva legislatura, se necessario. Comunque vada il voto di domani, la battaglia per Acta non è ancora finita; anzi, potrebbe essere solo all'inizio.

Fonte: Lastampa.it

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